top of page

Il portale di Educazione Civica

La necessità di sviluppare un ambiente dedicato all’educazione civica è legata alla complessa pluridisciplinarietà. Le peculiarità fondanti indicate dalla normativa come “trasversalità e contitolarità dell'insegnamento, cittadinanza, innovazione, sperimentazione e cambio paradigmatico, partecipazione, sviluppo e traguardi di competenze, curricolo, network, reti ed esperienze extra-scolastiche con il mondo del Volontariato e del Terzo Settore”, ne fanno un ambiente di lavoro del tutto nuovo nel mondo dell’istruzione scolastica

La struttura dell’Educazione Civica si delinea, quindi, come sistema non lineare con tutte le variabili che coinvolgono conoscenze, persone, produzioni, media, documentazione, crescita, identità, competenze, eredità, creatività, innovazione e cambiamento.

La complessità, molto elevata, può risultare “disorientante”, ancor più che i livelli di produzione/fruizione interessano persone e piccoli gruppi, talvolta in configurazioni mai sperimentate prima.

Un esempio su tutti, la co-produzione delle UdA tra Docenti, Studentesse e Studenti (Fig. 1) o la presenza di alcuni Docenti in differenti piccoli gruppi di lavoro all'interno del sistema scuola (Fig 2).

Rapporto tra gruppo-classe e scuola

I contenuti, molto spesso “rubati” alla rete, le esperienze da documentare, che necessitano competenze tecnologiche allineate su standard comuni, la necessità di un sistema di valutazione tutto da costruire e rielaborare sulla scorta dello sviluppo del curricolo, mostrano un quadro già estremamente ricco.

Per realizzare alcune ipotesi di funzionamento efficace, in un ambiente di questo tipo, occorre ammettere che le tecnologie debbano assumere un ruolo importante, di riferimento, “orientante”.

Per tecnologie non si fa riferimento al mero utilizzo degli strumenti digitali. Un elemento di caratterizzante può essere individuato nel suffisso «logos». La tecnologia, in quanto elemento riferibile al “sistema” (non lineare), riporta ad un differente livello gerarchico, di «superiorità», “meta”, rispetto alle seppur necessarie abilità nel realizzare prodotti digitali. Le tecnologie, non gli strumenti o le tecniche, sono intimamente connesse con i processi di insegnamento/apprendimento; implicano un riflettere «sopra», un guardare dall’alto e da innumerevoli prospettive, aiutano ad individuare possibili criteri e raccordi con i principi più generali della cultura in cui esse si situano.

In termini un po’ diversi si può anche dire che le tecnologie (didattiche) rappresentano uno stadio avanzato della tecnica, e riconducono al momento in cui la tecnica prende coscienza di sé; la tecnica è sempre impegnata «in prima linea», è troppo coinvolta nell’attività operativa perché possa indugiare ad auto-osservarsi; ad un certo stadio subentra però il bisogno di riflettere sulla natura di queste attività operative, organizzate per soppesarne le implicazioni, analizzarle, collegarle tra di loro; per questa via si entra nella dimensione tecnologica.

Alcuni termini appena utilizzati, come “meta”, “auto-osservazione”, ci riportano inequivocabilmente ad un sistema che, nella sua fitta reticolarità, stende fili in ogni direzione e tutto connette.

L’architettura del Curricolo di Educazione Civica e delle Tecnologie che lo governano, segnano una netta differenza tra incedere casuale e rapporti funzionali tra le parti. L’Educazione Civica è, nel panorama dei vari curricoli, una sorta di “sistema operativo”, quella parte che sottende al corretto funzionamento di altri sistemi/software; sviluppa le competenze di base, che permetteranno alla persona di espandersi sempre di più e per tutta la vita.

La vicinanza tra Educazione Civica, Sistema non lineare, complessità e tecnologie è evidente. Rimane la questione del dover mettere in equilibrio la tradizionale rigidità della Scuola e il tipico disordine entropico, che regola, invece, un impianto di questo tipo. L’eccessivo ordine, la ripetizione delle stesse dinamiche, rischierebbe di collassare di fronte ai cambiamenti dell'ambiente circostante e degli altri sistemi coi quali interagire. D'altro canto, se il sistema si spingesse eccessivamente verso il caos, perderebbe la sua organizzazione e non avrebbe la capacità di mantenere le sue caratteristiche fondamentali nel tempo.

“Una struttura può apprendere?”, “può, una struttura organizzativa, guidare persone e intelligenze?”, “può essere essa stessa intelligenza?”.

Una struttura, intesa come insieme di percorsi, strade, piazze, può migliorare e crescere con il contributo di chi la attraversa e, contemporaneamente, può contribuire, a sua volta, ad accogliere e polarizzare i comportamenti delle persone che vi si trovano immerse. Una trasformazione dinamica, del tutto inconsapevole alle varie parti, ma ben visibile nelle sue proprietà emergenti.

L’educazione civica si propone di sviluppare competenze, non solo nelle studentesse e negli studenti, richiedendo nuovi approcci didattici e organizzativi all’interno dei consigli di classe, nelle strategie didattiche dei singoli docenti e nell’approccio attivo di studentesse e studenti.

Le leadership, di vario tipo, transitano allora non soltanto attraverso le figure istituzionali (coordinatori di dipartimento, coordinatori di classe). Esse trovano concretezza nelle tecnologie didattiche, di cui il portale presentato in questo progetto, ne rappresenta l’attualizzazione.

Il portale dell’Educazione Civica è strutturale e, più di altri sistemi documentali già presenti nelle esperienze del Liceo, evidenzia le proprietà emergenti del complesso sistema scolastico che, in parte, viene organizzato e, in parte, si auto-organizza nelle dinamiche tra persone e sistema.

Il portale di Educazione Civica

Il prodotto che non c’è, ma che la Scuola deve necessariamente avere

È un contenitore nel quale converge tutto quanto concerne l’Educazione Civica al Liceo Banzi, dalla sua nascita, seguendo la sua evoluzione nel corso del tempo.

Ogni UdA è un sito web (Google Site), all’interno del quale sono contenute ogni tipo di informazioni in un qualsiasi formato. Le UdA, e così i siti web, rispondono a dei criteri e caratteristiche indicate nel portale. Quest’ultimo contiene tutte le UdA.

Il Liceo è formato da 67 classi. Ogni classe costruisce 2 UdA per ogni anno. Ogni anno prendono vita 134 percorsi interdisciplinari. Una ricchezza da non perdere.


Fig. 3 - Struttura del portale di Educazione Civica

Il portale di Educazione Civica si propone di occupare la sezione 3 riportata nella figura 4. Il principio ispiratore è che qualsiasi realizzazione, se non adeguatamente documentata, è destinata a perdersi in ricostruzioni molto poco aderenti alla realtà, quand'anche fosse possibile ripercorrerne le tappe.

Questo principio, valido per ogni artefatto, prodotto dell’ingegno, è imprescindibile laddove risultino confluenti contributi di tanti soggetti, in tanti modi realizzati e presentati.

L’Educazione Civica rappresenta un’occasione ghiotta per mettersi alla prova intorno alla complessità, che non è solo concettuale, ma anche organizzativa, all’interno della quale differenti (meso)strutture si incontrano all’interno di una (macro)struttura (fig. 1 e 2).

Il passaggio dall’idea (l’ispirazione pedagogica, 1), per le progettazioni dei vari istituti scolastici (i contesti, 2), se non è rivelatore, attraverso la realizzazione di un prodotto (3), di quanto succede, è destinato a non essere suscettibile di analisi e miglioramento (4).


È consuetudine concentrarsi sulle zone di azione (1-2-4), tuttavia pensare alla documentazione aiuta a rendere consapevoli (i singoli, i piccoli gruppi e la struttura) i luoghi, i tempi e l'impulso allo sviluppo delle competenze, non solo lato discente, ma anche, e forse, soprattutto, lato docente.

L’introduzione dell’elemento dell’interdisciplinarietà dell’Educazione Civica, porta al cuore della competenza più sfuggente in assoluto: quella del saper stare insieme per co-costruire un qualcosa, con qualcun altro, per qualcun altro.

Chi costruisce, cosa e per chi, è inoltre, tutto da valutare. Le interconnessioni tra questi tre elementi sono infinite. Non è detto, infatti, che siano necessariamente i docenti a stimolare, in studentesse e studenti, alcune competenze, come ad esempio, l’uso delle tecnologie per la documentazione, saper ricavare informazioni dalla rete, saper distinguere il vero dal falso, ecc.

Analogo discorso per la raccolta di informazioni ai fini dell’ampliamento delle conoscenze. Ancora di più per la contribuzione personale con le esperienze, per definizione, uniche e irripetibili.

Senza un sistema di raccolta documentale, trattandosi di una memoria collettiva ed esplosa, non rimarrebbe traccia alcuna di come siano state spese le energie per raggiungere i traguardi individuati dai progetti didattici. Tutto dovrebbe essere ri-composto, re-inventato ad ogni ricorrenza, senza la chance del feedback di ogni singolo percorso (interdisciplinare, val la pena ricordarlo), in assenza di un esito, tangibile, del lavoro realizzato.

La struttura (la Scuola), inoltre, non riuscirebbe mai ad osservare se stessa, per immaginare un miglioramento ed apprendere!

Il portale di Educazione Civica, in sintesi, tenta di approcciare e risolvere alcune questioni:

  • Conserva e mostra il progetto di istituto per il curricolo di educazione civica;

  • Raccoglie la normativa che attiene all’educazione civica;

  • Raccoglie le progettazioni e i lavori dei consigli di classe (UdA);

  • Indica con esattezza i traguardi da raggiungere in termini di conoscenze e competenze;

  • Raccoglie i contenuti necessari all’apprendimento delle conoscenze;

  • Mostra il percorso seguito per lo sviluppo delle competenze;

  • Raccoglie e mostra tutte le evidenze che riconducono ad eventi di formazione connessi con l’educazione civica;

  • Raccoglie e mostra tutta la documentazione relativa alla valutazione delle conoscenze e delle competenze;

  • Offre un contributo concreto allo sviluppo di metodologie e all’utilizzo di strumenti per la produzione di contenuti digitali;

  • Mostra tutti i collegamenti con altri progetti che possono essere utili allo sviluppo del curricolo di educazione civica.

Obiettivi del portale di educazione civica

Il curricolo di educazione civica ricade su tutta la popolazione scolastica e si occupa di:

  • Stimolare la consapevolezza collettiva dell’importanza radicale del curricolo di educazione civica

  • Stimolare il lavoro cooperativo

  • Documentare il processo di costruzione delle competenze per studentesse, studenti, docenti e istituzione

  • Costruire un database di produzioni collettive

  • Valutare la coincidenza tra outcome e output

Valutazione dell’efficacia del portale di educazione civica

  • Quantità delle contribuzioni

  • Qualità delle contribuzioni (fruibilità, navigabilità, bellezza delle produzioni)

  • Interviste sulla concreta ricaduta del portale sull’attività didattica (del docente e delle studentesse degli studenti)

Formazione Docenti

La dimestichezza e le abilità dei docenti sull’utilizzo di alcuni strumenti tecnologici (costruzione di siti web) è di vitale importanza per lo sviluppo del progetto. Condividere le produzioni didattiche con la comunità scolastica, creare e selezionare le risorse online, sono elementi centrali non solo nella relazione didattica, ma anche nella relazione con se stessi.

Lo strumento scelto è Google Sites, niente di più che un semplicissimo impaginatore alla portata di tutti.

Una prima esperienza (realizzazione di un prototipo, v. fig. 4) è stata condotta nell’anno scolastico 2021-2022 con risultati più che soddisfacenti. È in fase di progettazione lo sviluppo di un’altra parte, in evoluzione della precedente, il cui si vuol connettere il pensiero didattico-pedagogico con la realizzazione di prodotti replicabili, riutilizzabili, al servizio della comunità.

A tal riguardo risulta imprescindibile l’importanza della documentazione. Lasciare traccia dei processi, delle evidenze e dei traguardi aiuta a costruire un legame con la propria storia e segna il continuum con un possibile e consapevole futuro.

La formazione (continua) dei Docenti riguarderà entrambi questi aspetti. Uno di natura squisitamente tecnica e l’altro attinente alla sfera sistemica, prospezionale.

Si tratta di offrire contributi esperti e di condividerli con azioni più o meno permanenti di accompagnamento nella realizzazione dei contenuti digitali e della loro messa in rete.

Nella seconda esperienza formativa, solo laboratori per la costruzione e la documentazione delle UdA..

Collegamento con altri progetti di portata europea

Mensi.

Il progetto intende mobilitare 120 scuole di sei Paesi - Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia e Portogallo.

Ogni Paese si impegna a costituire una comunità di pratiche con il coinvolgimento di 4 scuole Mentor, ciascuna delle quali dovrà a sua volta accompagnare 4 scuole Mentee del proprio territorio (su base regionale) a sperimentare e consolidare modelli didattici e organizzativi potenziati dalle ICT.

Il progetto del portale di Educazione Civica rivolge la propria attenzione proprio alla produzione di contenuti digitali. Di questo, in definitiva, si occupa, nella centralità ad esso attribuita all’interno di tutto il processo di co-costruzione.

il Curricolo Digitale del Liceo Scientifico, promosso attraverso il progetto Bit & Nuvole (INDIRE), rappresenta un ponte, da e verso, lo sviluppo e il consolidamento delle competenze tecnologiche.

Il processo messo in atto nella costruzione del prodotto Portale di Educazione Civica, è incentrato sull’utilizzo consapevole della rete e degli strumenti software e hardware. Il focus, sul raggiungimento di obiettivi didattici attraverso l’esperienza “sul campo” e la formazione continua in vista della riduzione del gap inerente alle competenze digitali.

Learning to become

Le nuove sfide poste dai processi organizzativi nelle dinamiche transdisciplinari rappresenta un’occasione per affrontare con decisione ogni forma di curricolo orizzontale che protende verso la progettazione e la valutazione per competenze.

La recente introduzione dell’Educazione Civica, lo sviluppo di nuclei tematici trasversali, l'istituzione del Liceo Matematico e i vari progetti di ampliamento dell’offerta formativa, pongono e propongono nuove sfide che attengono all’area organizzativa.

Sono stati rilevati alcuni livelli che attengono sia all’area concettuale che a quella organizzativa-gestionale.

Livello 1. Comunicazione

Sistemi, anche mentali, che sono di tipo testuale-contenutistico che attengono all’area delle conoscenze, si trovano spiazzati di fronte alla necessità di tenere traccia di quanto accade intorno alle competenze-esperienze-evidenze che richiamano essenzialmente comportamenti.

Per dirla con Paul Watzlawick, gli esseri umani hanno la capacità di comunicare sia analogicamente sia digitalmente.

Con immagini, filmati, disegni, la comunicazione è perlopiù analogica. La comunicazione analogica si basa sulla somiglianza tra gli strumenti di supporto e le grandezze rappresentate: mantiene quindi un rapporto di analogia con i fenomeni e gli oggetti che designa e trasmette.

Quando si comunica usando le parole, la comunicazione segue il modulo digitale. Questo perché le parole sono segni arbitrari che permettono una manipolazione secondo le regole della sintassi logica che li organizza. La comunicazione digitale si basa sull’uso di segnali discreti per rappresentare in forma numerica i fenomeni e gli oggetti che intende designare.

La comunicazione analogica è, tendenzialmente, quella di più facile e immediata comprensione, e riguarda ciò che afferisce alla sfera del non-verbale. Quando, ad esempio, si comunica tramite immagini, gesti, e simili, si sta mettendo in atto l’aspetto analogico.

Dall’altra parte, il linguaggio verbale, le parole, fanno parte del modulo cosiddetto numerico, o digitale, se preferite. Questo perché, secondo Bateson e Watzlawick, le parole sono dei segni arbitrari, che non rappresentano qualcosa di specifico, che non sono correlati con l’oggetto che indicano, ma possono essere manipolati da regole linguistiche, sintattiche e lessicali.

La comunicazione analogica è, tra le due, quella più immediata, più semplice, che utilizza un “linguaggio” simile tra i comunicanti, che hanno un’immagine ben precisa di ciò che si stanno dicendo: se vediamo qualcuno che scuote la mano in segno di saluto, non è importante che lingua parli, ma comprendiamo con facilità cosa intende dire. Contemporaneamente, però, può risultare più ambigua, proprio a causa della mancanza di sintassi, o indicatori para-linguistici che possano chiarire e arricchire la comunicazione.

Per questo, la comunicazione numerica ha dalla sua maggiore capacità di astrazione, può esprimere pensieri complessi, argomentazioni lunghe e colorite con la massima chiarezza. Di contro, se non vi è una buona relazione già instaurata tra coloro che comunicano, oppure se si tratta di codici e lingue diverse, presenta, molti più limiti rispetto a quella analogica. Come distinguere, ad esempio, se un pianto è di gioia o di dolore?

Quindi? Bisogna utilizzare lo schema analogico o quello numerico?

La chiave, in ogni comunicazione, è utilizzarli entrambi, in correlazione, poiché tutti e due sono incompleti ed inefficienti se presi singolarmente, ma in coppia possono aiutare nella piena comprensione dei contenuti comunicativi e della relazione stessa.

Curiosamente, le tecnologie, oggi, rappresentano l’opportunità per comunicare in modo “analogico”. L’associazione dei contenuti “digitali”, testuali, rappresenta l’arricchimento reciproco delle due forme di comunicazione. Insieme spingono verso una comprensione quanto più esaustiva possibile dei contesti didattici progettati ed esperiti e di come si sono sviluppati, approfonditi e consolidati.

Livello 2. Struttura

Limitare la complessità verso termini e codici condivisi. Progettazione e valutazione hanno bisogno di aree, campi, settori che aiutino a comprendere la complessità e a navigarci attraverso.

L’Unità di Apprendimento come struttura all’interno della quale vengono riportate informazioni utili alla loro fruizione e alla loro aderenza ad un contesto didattico.

Si tratta di costruire un’impalcatura che possa contenere e restituire, sulla scorta di un automatismo anche visivo, informazioni che possano spingere tutta la comunità degli insegnati alla loro adesione e, successivamente, al loro miglioramento ed integrazione.

Livello 3. Il reticolo. Nodi e i flussi

Tra Docenti, Studentesse, Studenti e Struttura, in ogni ambiente didattico transdisciplinare, è ragionevole pensare ad una rete di intersezioni che attraversano piani e livelli.

Nella premessa di questo documento, è rappresentato un esempio di dinamica che in un contesto di classe si viene a determinare in seguito ad un progetto didattico nel quale sono coinvolte più discipline.

È ragionevole pensare, nel secondo esempio, che alcuni docenti impegnati in un lavoro di gruppo in una classe, lo siano anche in altre.

Di qui la necessità di utilizzare linguaggi e strumenti comuni.

È necessario identificare gli assi portanti all’interno di questo grande frattale, i nodi dove confluiscono i flussi di dati generati da persone e raccolte dalla struttura.

I dati divengono informazione e infine conoscenza, attraverso alcuni passaggi che implicano successive trasformazioni. È come la creta (il dato), che modellata diventa vaso (informazione) e che infine viene consegnata all’uso (conoscenza e/o competenza) secondo una memetica condivisa.

La progettazione e la produzione di UdA sono mosse da processi che coinvolgono docenti e discenti, insieme. Tutti dovranno condividere un punto di partenza ed anche un punto di arrivo, la valutazione, degli apprendimenti delle conoscenze, dello sviluppo delle competenze e della validità dell’UdA stessa.

Occorre una segnaletica ben precisa ed una mappa, con l’aiuto della quale, orientarsi.

Livello 4. La memoria collettiva

Solo attraverso una struttura ben organizzata può essere consentita una certa longevità delle varie produzioni ed esperienza.


Fig. 5 - Dedan, Arabia Saudita, 2022

bottom of page