Prendere per mano un'intera comunità scolastica e farle attraversare un'autostrada a scorrimento veloce è stata una sfida che ha richiesto molta pazienza e grande disponibilità nell'accogliere le resistenze della persone, quelle fatte di carne, ossa e di sistemi radicati di gestione di se stesse nella parte più intima.

Far accettare che le tecnologie "dovessero" incrociare e contaminare la dimensione professionale e, inevitabilmente, quella personale è stata la parte più complessa.

Un passo determinante verso la sistematicità delle azioni è stato studio e l'adozione di un curricolo digitale. Fare riferimento ad un framework (DigCom 2,.1) e muoversi di conseguenza, ha rappresentato un'importante svolta per l'acquisizione di nuove consapevolezze e per lo sviluppo di nuove competenze trasversali.

La questione ha riguardato non solo le studentesse e gli studenti, ma anche, forse e maggiormente, i docenti.

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Il Curricolo Digitale

La svolta principale, quella che ha fatto muovere con autonomia tutti gli stakeholder della scuola, è stata l'implementazione di un sistema capace di far comunicare agevolmente, condividere e cooperare in modo potente ed efficace.

Liberare le energie di tutte e di tutti verso tutte e tutti (molti a molti), ma prima di tutto dare all'Istituzione la possibilità di "aumentare" il proprio patrimonio collettivo attraverso la pratica della documentazione, è stato il successo più importante, specialmente in periodo pandemico.

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La valorizzazione della dimensione "meso", quella dei piccoli gruppi di lavoro, vero motore della scuola (e di tutte le organizzazioni complesse), è inderogabile. I vari contesti, specialmente quelli educativi, non possono fare a meno dell'attore tecnologico in grado di abilitare, nel senso più largo possibile, la comunicazione, la condivisione e la cooperazione in vista del raggiungimento di un risultato.

Un traguardo, che deve essere documentato sia nei prodotti che nei processi.